Carbonara di tofu e curcuma

Se c’è una cosa che adoro fare, è riprodurre i piatti che assaggio fuori casa e mi sono particolarmente piaciuti. Provo a indovinare gli ingredienti utilizzati, guardo in rete ricette simili e poi sperimento a modo mio. A volte vengono fuori cose orrende, altre volte invece l’esperimento riesce (happy me!).

Stavolta è toccata alla carbonara. Tempo fa, prima di eliminare la carne dalla mia dieta, ero praticamente dipendente dalla carbonara. La mangiavo tutte le settimane usando la ricetta originale, insegnatami da due romani doc. Favolosa. Una volta detto addio alla carne, per sopperire alle crisi di astinenza, ho provato varie ricette alternative trovando soddisfazione in una salutare carbonara di zucchine. Felice, sono passata a altre sperimentazioni.

Finché una sera, a cena presso un ristorante vegano, ho trovato in menu una versione alternativa: la carbonara con tofu e curcuma. Ecco come un menu può insinuare un dilemma esistenziale: non mi era mai piaciuto il tofu, ma adoro la curcuma. Dopo ben venti minuti a valutare il da farsi (penso che per l’assegnazione dei premi Nobel spendano meno energie!), alla fine mi convinco e la ordino. Ottima! Nonostante il tofu, che ho decisamente rivalutato.

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Risultato: compro un panetto di tofu e via ai fornelli. Ho usato:

  • tofu naturale;
  • una cipollina;
  • latte di soia;
  • farina di ceci;
  • curcuma (ovviamente);
  • spaghetti biologici;
  • sale, pepe, olio.

 Ero sola in casa quindi ho usato dosi per una persona facendo a occhio. Di tofu ne ho usato circa un/quarto del panetto, una cipollina piccola, mezzo bicchiere di latte e un cucchiaio raso di farina di ceci.

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Mentre l’acqua per la pasta arrivava a bollore, ho tritato la cipollina e l’ho saltata in padella con un cucchiaio di olio EVO e il tofu.

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Poi ho mischiato la curcuma al latte e ne ho unito un po’ in padella per evitare che seccasse tutto. Ho aggiunto anche un po’ di farina di ceci, giusto per capire che tipo di consistenza dava, perché solo con il latte veniva una cosa liquida e strana. La farina dà quella consistenza cremosa che s’attacca piacevolmente allo spaghetto.

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Ho continuato a versare latte e farina finché non ho raggiunto la quantità di condimento che mi convinceva e alla fine ho gettato in padella la pasta.

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Due o tre mestolate, un po’ di pepe bianco per gradire e poi tutto nel piatto.

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Non c’è niente da fare, tutto ciò che è preparato con la curcuma mi piace (perfino il gelato!), quindi potrei essere poco obiettiva con questo piatto. Ma l’ho trovato fantastico. Quindi, provare per credere.

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PS: giusto perché NON sono una fissata con la naturopatia (chi ci crede è bravo), voglio giusto ricordare che la curcuma è il must per le sue proprietà antifiammatorie e antiossidanti. Io la assumo spesso come prevenzione, per rafforzare il mio sistema immunitario (prima mi ammalavo una settimana sì e l’altra pure), nelle zuppe, le tisane o anche il latte. Un prezioso alleato che non dovrebbe mai mancare in cucina! XD

Freselle, funghi marinati e tzatziki

La domanda che spesso mi sento fare è: “Quando mi prepari qualcosa di buono??”. Spesso i miei amici si lamentano che mi limito a pubblicare foto senza fare mai inviti a cena. Questo è il guaio di non vivere più da sola. Ciò che più mi manca del mio bilocale x1+cane è proprio la libertà di poter invitare chi voglio e quando voglio per cucinare ciò che mi pare. In realtà mi manca anche il letto matrimoniale, il girare nuda dopo la doccia e lasciare le mie scarpe in giro senza sembrare una profuga. Ma concentriamoci sulle cene mancate.
Per ovviare al problema, ieri la mia amica Rosa ha preso un’iniziativa interessante. L’ho raggiunta in studio alla chiusura e, invece del solito aperitivo al bar, mi ha portato al supermercato. Pensavo le servisse il pane o il latte, invece mi comunica che ero ufficialmente invitata a cena a casa sua e che (ovviamente!) avrei provveduto io a preparare. Gli occhi mi brillavano dalla commozione. Solo una vera amica ti lascia carta bianca nella sua cucina.
Di una cosa ero sicura: avremmo mangiato avocado. Sono tre giorni che ne ho voglia. Ma gira e rigira, dopo due minimarket e tre fruttivendoli senza trovarlo, mi arrendo a ripiegare su altro. Mi lascio ispirare dal banco senza esattamente sapere cosa avrei preparato. Di sicuro insalata, e preferibilmente raw. Per il resto, avrei improvvisato.

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Abbiamo comprato:
funghi, quelli col cappello grosso, che mi hanno inspirato una bella marinatura in salsa di soia;
rucola, che con i funghi ci sta proprio bene;
peperoncini verdi, perché Rosa non li aveva mai mangiati crudi in insalata;
cetrioli, che in automatico mi hanno spinto a prendere dello yogurt greco per lo tzatziki.
Arrivate a casa, la mia delusione per l’introvabile avocado è stata spazzata via da una visione meravigliosa: le freselle.

IMG_20160714_114206_Fotor.jpgLo so, può sembrare banale. Ma quelle non erano freselle normali. Le fanno nella zona del casertano, sottili e grandi, dal gusto più delicato rispetto alle classiche della mia zona. Le avevo assaggiate a una cena 3-4 anni fa, e da allora me le sognavo tutte le estati. Finalmente erano di nuovo mie!!
Quindi ho tagliato un pomodoro grosso, che il padre di Rosa chiama cuore di bue, e via sulla fresella con un po’ di olio e del sale nero delle Hawaii.

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Per i funghi, ho fatto una marinatura velocissima: salsa di soia, sale, limone, olio, peperoncino e prezzemolo. Normalmente avrei messo un po’ di aglio in polvere, ma Rosa non lo gradisce e quindi ho preso una testa d’aglio, l ho fatta in due e l’ho rigirata più volte così da dare un sapore non troppo pungente.
Per lo tzatziki, stessa storia. Un vasetto di yogurt bianco con sale, pepe, qualche goccia di limone, olio, mezzo aglio e un terzo di cetriolo grattugiato. Quando lo preparo solo per me metto più aglio e più cetriolo, ma volevo che Rosa si approcciasse in modo soft a questi nuovi sapori.

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In frigo ho trovato poi un parmigiano molto stagionato che non poteva che finire a scaglie nella la rucola, mentre cetrioli e peperoncini li ho solo affettati senza condirli. Ci avrebbe pensato lo tzatziki a dar sapore.

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Ma la cosa più buona della serata, lo ammetto, non è stata opera mia. Il padre di Rosa prepara con le sue mani un vinello rosso dolce irresistibile. A un certo punto c’ha inzuppato dentro un pezzo di fresella e me l’ha offerto. Goduria pura. Ora posso dire con assoluta certezza che il paradiso esiste.

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Pesto di Zucchine

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Come ogni mattina, ancor prima di fare colazione, mia madre mi chiede cosa mi va di preparare a pranzo. Oggi non avevo molta scelta. Ieri lo zio ci ha portato un cesto pieno di zucchine e fiori di zucca del suo orto, e non c’è nulla di meglio che mangiarli appena colti (voglio un orto tutto mio!!).

Però (perché c’è un però) sono settimane che non faccio che mangiare zucchine, con la pasta o con il riso, raw o cotte, e nella mia mente si è fatta spazio prepotentemente l’immagine di me con il viso verde a forma di zucchina. Avevo voglia di cambiare.

Mi metto su Google e cerco “ricette con zucchine”. Tra i vari risultati ottenuti, sono stata attratta dalla ricetta del pesto di zucchine. Ne ho trovate diverse, quasi tutte con pinoli, mandorle e formaggio. Di sicuro un accostamento favoloso, che avrei sicuramente provato, se non fosse che:

  • sono allergica alle mandorle (per la serie che smetto di respirare e cado svenuta sul tappeto della cucina);
  •  sono intollerante ai pinoli (li adoro, li metterei ovunque, ma dopo il pasto vado in coma per circa tre ore);
  • mia sorella odia il formaggio (lo so, non sa godersi i piaceri della vita).

Questi discutibili dettagli mi hanno costretta a modificare la ricetta originaria in modo tale da poterla mangiare senza rischi per me o ingiurie da parte di mia sorella. Così ho usato (queste dosi bastano per 4 persone e circa 350 gr di pasta. Io ho calato 200 gr di pasta, ma a me piace molto condita):

  • 10-15 foglie di basilico
  • 350 gr. di zucchine
  • 40 gr. di semi di girasole
  • 40 ml di olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale rosa dell’Himalaya
  • pepe bianco
  • menta

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Ho tagliato le zucchine a dadini e poi le ho fruttale nel mixer. Idem per l’aglio e i semi. Poi ho unito basilico, olio, sale e pepe e ho frullato tutto con il frullatore a immersione. E alla fine ho aggiunto un po’ di menta per dare un sapore ancora più fresco al tutto (mia sorella adora la menta, me la farebbe mettere anche nel latte).

Ora bisognava solo scegliere la pasta. Non è che avessi molta possibilità in realtà, perché mia sorella è intollerante al glutine e non mi andava di provare la ricetta con della pasta di riso. Quindi, si è optato per la pasta di grano saraceno, gluten free e già molto saporita di suo.

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Il pesto così preparato basta da solo, quindi potevo anche semplicemente buttarci la pasta e servire. Però, visto che forse si univa anche mio fratello al pranzo (assolutamente non abituato a un sapore raw) ho preferito dare maggior sapore con dei pomodori secchi e i fiori di zucca. Se non avessi pensato di condirci separatamente la pasta, penso che li avrei frullati assieme al pesto, ma mi piaceva l’idea che si vedessero e che dessero più colore al piatto.

Quindi, dicevamo. Ho velocemente saltato in padella pomodori secchi e fiori di zucca con poco olio e poi ho aggiunto la pasta. Infine, a fiamma spenta, il pesto. Qualche altro seme di girasole (perché io li adoro e mi piace sentirli scrocchiare in bocca 😛 ) e per me una spolverata di formaggio.

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Risultato: goduria per me e mia sorella, un po’ meno per mio fratello. Il sapore del grano saraceno era troppo intenso per lui, però ha comunque gradito il sapore raw. Un passo alla volta e porteremo anche lui a un’alimentazione più sana.

 

Informazioni nutrizionali del pesto se diviso per 4 persone (le calcolo tramite una fantastica app. Ormai c’è un app per qualsiasi cosa):

Calorie      158 kcal
Proteine    3,8 gr
Carboidrati  2.3 gr
Grassi 15 gr

Se invece vogliamo calcolare quelle del piatto completo, considerando 70 gr di pasta e una spolverata di formaggio abbiamo:

Calorie  421 kcal
Proteine 11 gr
Carboidrati 55.5 gr
Grassi 17 gr

Decisamente un #healthy #lunch 😉