La domanda che spesso mi sento fare è: “Quando mi prepari qualcosa di buono??”. Spesso i miei amici si lamentano che mi limito a pubblicare foto senza fare mai inviti a cena. Questo è il guaio di non vivere più da sola. Ciò che più mi manca del mio bilocale x1+cane è proprio la libertà di poter invitare chi voglio e quando voglio per cucinare ciò che mi pare. In realtà mi manca anche il letto matrimoniale, il girare nuda dopo la doccia e lasciare le mie scarpe in giro senza sembrare una profuga. Ma concentriamoci sulle cene mancate.
Per ovviare al problema, ieri la mia amica Rosa ha preso un’iniziativa interessante. L’ho raggiunta in studio alla chiusura e, invece del solito aperitivo al bar, mi ha portato al supermercato. Pensavo le servisse il pane o il latte, invece mi comunica che ero ufficialmente invitata a cena a casa sua e che (ovviamente!) avrei provveduto io a preparare. Gli occhi mi brillavano dalla commozione. Solo una vera amica ti lascia carta bianca nella sua cucina.
Di una cosa ero sicura: avremmo mangiato avocado. Sono tre giorni che ne ho voglia. Ma gira e rigira, dopo due minimarket e tre fruttivendoli senza trovarlo, mi arrendo a ripiegare su altro. Mi lascio ispirare dal banco senza esattamente sapere cosa avrei preparato. Di sicuro insalata, e preferibilmente raw. Per il resto, avrei improvvisato.
Abbiamo comprato:
– funghi, quelli col cappello grosso, che mi hanno inspirato una bella marinatura in salsa di soia;
– rucola, che con i funghi ci sta proprio bene;
– peperoncini verdi, perché Rosa non li aveva mai mangiati crudi in insalata;
– cetrioli, che in automatico mi hanno spinto a prendere dello yogurt greco per lo tzatziki.
Arrivate a casa, la mia delusione per l’introvabile avocado è stata spazzata via da una visione meravigliosa: le freselle.
Lo so, può sembrare banale. Ma quelle non erano freselle normali. Le fanno nella zona del casertano, sottili e grandi, dal gusto più delicato rispetto alle classiche della mia zona. Le avevo assaggiate a una cena 3-4 anni fa, e da allora me le sognavo tutte le estati. Finalmente erano di nuovo mie!!
Quindi ho tagliato un pomodoro grosso, che il padre di Rosa chiama cuore di bue, e via sulla fresella con un po’ di olio e del sale nero delle Hawaii.
Per i funghi, ho fatto una marinatura velocissima: salsa di soia, sale, limone, olio, peperoncino e prezzemolo. Normalmente avrei messo un po’ di aglio in polvere, ma Rosa non lo gradisce e quindi ho preso una testa d’aglio, l ho fatta in due e l’ho rigirata più volte così da dare un sapore non troppo pungente.
Per lo tzatziki, stessa storia. Un vasetto di yogurt bianco con sale, pepe, qualche goccia di limone, olio, mezzo aglio e un terzo di cetriolo grattugiato. Quando lo preparo solo per me metto più aglio e più cetriolo, ma volevo che Rosa si approcciasse in modo soft a questi nuovi sapori.
In frigo ho trovato poi un parmigiano molto stagionato che non poteva che finire a scaglie nella la rucola, mentre cetrioli e peperoncini li ho solo affettati senza condirli. Ci avrebbe pensato lo tzatziki a dar sapore.
Ma la cosa più buona della serata, lo ammetto, non è stata opera mia. Il padre di Rosa prepara con le sue mani un vinello rosso dolce irresistibile. A un certo punto c’ha inzuppato dentro un pezzo di fresella e me l’ha offerto. Goduria pura. Ora posso dire con assoluta certezza che il paradiso esiste.